{"title":"ANATOMIA E POLITICA IN CARLA LONZI","authors":"O. Guaraldo","doi":"10.36253/rifp-1890","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Ilrischio che Lonzi intraprende con le altre è sia quello di pensarsi a partire da un ‘vuoto’, sia dinominare tale gesto ‘politica’. Infine, si potrebbe aggiungere, il rischio più grande che Lonziintraprende – e che la rende un’autrice scomoda sia per un pensiero della differenza che ha quasi deltutto abbandonato l’esplorazione del piacere femminile, sia per il pensiero transfemminista e queerche rifiuta la binarietà dei corpi sessuati e quindi, sospettiamo, la specificità fisiologica di unpiacere clitorideo – è quello di dire, in un’epoca in cui il sospetto per la biologia e l’anatomia ètratto comune della riflessione teorico-politica – che i corpi hanno fattezze differenti e piaceridifferenti, a seconda del loro sesso anatomico. Legare il discorso sul corpo al piacere, e allacristallina differenza tra un piacere maschile e uno femminile – a loro volta differentementecollegati al processo di generazione – permette a Lonzi di politicizzare il corpo femminile senzaneutralizzarlo, senza trasformarlo solo in un dispositivo discorsivo. Il pensiero di Lonzi, quindi, seletto con onestà e lucidità, per certi versi può fungere da argine alla riduzione delle tematiche legateal sesso e alla sessualità a semplici questioni discorsive, o di preferenza.","PeriodicalId":151072,"journal":{"name":"Rivista Italiana di Filosofia Politica","volume":"43 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-08-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Rivista Italiana di Filosofia Politica","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.36253/rifp-1890","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Ilrischio che Lonzi intraprende con le altre è sia quello di pensarsi a partire da un ‘vuoto’, sia dinominare tale gesto ‘politica’. Infine, si potrebbe aggiungere, il rischio più grande che Lonziintraprende – e che la rende un’autrice scomoda sia per un pensiero della differenza che ha quasi deltutto abbandonato l’esplorazione del piacere femminile, sia per il pensiero transfemminista e queerche rifiuta la binarietà dei corpi sessuati e quindi, sospettiamo, la specificità fisiologica di unpiacere clitorideo – è quello di dire, in un’epoca in cui il sospetto per la biologia e l’anatomia ètratto comune della riflessione teorico-politica – che i corpi hanno fattezze differenti e piaceridifferenti, a seconda del loro sesso anatomico. Legare il discorso sul corpo al piacere, e allacristallina differenza tra un piacere maschile e uno femminile – a loro volta differentementecollegati al processo di generazione – permette a Lonzi di politicizzare il corpo femminile senzaneutralizzarlo, senza trasformarlo solo in un dispositivo discorsivo. Il pensiero di Lonzi, quindi, seletto con onestà e lucidità, per certi versi può fungere da argine alla riduzione delle tematiche legateal sesso e alla sessualità a semplici questioni discorsive, o di preferenza.