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Abstract
Il presente articolo assume due celebri passi di Virgilio (Eneide, VI 860–886) e di Orazio (Odi, IV 2) come casi di studio per indagare la relazione fra il potere imperiale romano allo stato nascente e gli strumenti eulogistici di tradizione greca.
In mancanza di modelli ellenistici specificamente riconoscibili, l’“epicedio per Marcello” sembra riproporre motivi topici della lirica celebrativa arcaica: la bellezza come simbolo esteriore di valentia; la lode come elogio non strettamente ad personam, ma da rivolgere all’intera casata del destinatario; la poesia come insostituibile strumento di gloria immortale. Lo stesso vale per l’ode ad Augusto vincitore sui Sigambri, tutta giocata sul rapporto con il modello pindarico, e condotta secondo un accorto uso della recusatio e della praeteritio che ricorda la struttura dell’“encomio a Policrate” ibiceo.
Nel momento stesso in cui viene a formarsi l’impero romano, e di conseguenza si manifesta la necessità di offrirne una rappresentazione letteraria che possa diventare paradigmatica, due fra i massimi poeti augustei si volgerebbero dunque agli autori della lirica greca arcaica, noti e praticati nella Roma del tempo, di cui riprendono temi e arsenale retorico: pare emergere, insomma, una tendenza di riappropriazione retorico-letteraria, meritevole di indagini sistematiche su un campione testuale più ampio.
这篇文章采用维吉尔(Eneide, VI 860 - 886)和荷瑞修(Odi, IV 2)的两个著名步骤,作为研究新兴罗马帝国权力与希腊传统文学工具之间关系的案例研究。在缺乏具体可识别的希腊模型的情况下,“马塞洛的享乐主义”似乎再现了古代庆祝歌剧的主题:美是瓦伦西亚的外在象征;赞美不只是对个人的赞美,而是对接受者的整个家庭的赞美;诗歌是不朽荣耀的不可替代的工具。同样的道理也适用于在Sigambri上获胜的Augusto ode,所有这些都是在与pindaric模型的关系上进行的,并且是在谨慎使用恢复和praeteritio的基础上进行的,这让人想起了ibiceo的“多聚引用”结构。在这个时候被罗马帝国形成明显,因此,需要带一个范式能够成为文学代表性,因此,两个最大的诗人augustei改动和古老的希腊歌剧的作者、知名的时间,其中包括罗马和修辞手段:因此,似乎出现了一种趋势,即对更广泛的文本样本进行系统的调查。