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Abstract
Nel Sud-Est dell’Albania, alle pendici del Monte Gramoz su cui si attesta il confine con il Nord della Grecia, sorge il villaggio rurale di Rehovë. Come spesso accade, è nel cuore delle regioni più remote che è possibile ritrovare le radici di una civiltà, spesso affidate a testimonianze materiali in apparenza poco significative. A Rehovë ignoti scalpellini hanno realizzato l’intero villaggio utilizzando la pietra calcarea locale; le case a due piani sono collocate all’interno di muri di cinta quadrangolari che, assieme ai loro portali, caratterizzano la struttura urbana dell’insediamento. Nel 2019 al CHMLab del DIDA è stata affidata la documentazione morfometrica e cromatica di questi manufatti finalizzata alla loro conservazione.