{"title":"Un gruppo di culle-tintinnabula del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.","authors":"Riccardo Berriola","doi":"10.4000/acost.922","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Le culle-tintinnabula, i cui primi rinvenimenti provengono da corredi di sepolture infantili di Rodi, hanno un’origine databile ai primi decenni del V sec. a.C. Prodotti fittili di piccole dimensioni presentano sulla parte superiore a rilievo una figura di bambino in posizione supina con le gambe raccolte. In seguito questi oggetti trovano larga diffusione e diverse varianti iconografiche sempre in ambito greco, e solo successivamente, in eta ellenistica, nelle regioni dell’Italia centro-meridionale, probabilmente attraverso la mediazione di alcuni dei piu rinomati centri apuli per la produzione coroplastica come Egnazia e Taranto, nei cui contesti tombali risultano presenti gia dal IV sec. a.C. Vengono ora aggiunti maggiori dettagli al rilievo, quali il lenzuolo, il cappuccio o le fasce del bambino, mentre, talvolta, la figura non rappresenta piu semplicemente un qualsiasi mortale fanciullo, ma prende le sembianze di un erote alato.","PeriodicalId":318317,"journal":{"name":"Les Carnets de l’ACoSt","volume":"40 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2016-12-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Les Carnets de l’ACoSt","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.4000/acost.922","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Le culle-tintinnabula, i cui primi rinvenimenti provengono da corredi di sepolture infantili di Rodi, hanno un’origine databile ai primi decenni del V sec. a.C. Prodotti fittili di piccole dimensioni presentano sulla parte superiore a rilievo una figura di bambino in posizione supina con le gambe raccolte. In seguito questi oggetti trovano larga diffusione e diverse varianti iconografiche sempre in ambito greco, e solo successivamente, in eta ellenistica, nelle regioni dell’Italia centro-meridionale, probabilmente attraverso la mediazione di alcuni dei piu rinomati centri apuli per la produzione coroplastica come Egnazia e Taranto, nei cui contesti tombali risultano presenti gia dal IV sec. a.C. Vengono ora aggiunti maggiori dettagli al rilievo, quali il lenzuolo, il cappuccio o le fasce del bambino, mentre, talvolta, la figura non rappresenta piu semplicemente un qualsiasi mortale fanciullo, ma prende le sembianze di un erote alato.