{"title":"VII Una cronologia relativa dei manoscritti di Argiro","authors":"manoscritti di Argiro","doi":"10.1515/9783110697179-008","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"La proposta di cronologia relativa per l’allestimento dei manoscritti copiati da Argiro è formulata sulla base dei seguenti elementi: dati materiali – principalmente filigrane –; rapporti di filiazione tra manoscritti; termini post o ante quem per la composizione di alcuni testi trascritti; collaborazione tra Argiro e determinati copisti. L’allestimento dei 33 codici finora individuati si concentra nel terzo quarto del XIV secolo, pur coprendo il periodo 1350–1380, nel quale si individuano più fasi di interesse.402 – La prima copre l’intero decennio degli anni ’50. Argiro si è dedicato principalmente ai codici di argomento teologico, ma non solo. A questo periodo si possono riferire importanti testimonianze: a cominciare da quella in cui egli si è alternato con Niceforo Gregora alla copia dei libri xxx e xxxii della Storia bizantina nei ff. 132r-155v e 156r-164v del Par. gr. 1276.403 Questi libri contengono resoconti in forma dialogica di due dispute sostenute da Gregora su argomenti dottrinari: la prima, nel 1354, con Palama al cospetto di Giovanni V Paleologo e di un vescovo latino; la seconda, in merito alla luce taborica, circa un anno e mezzo dopo, con Giovanni VI Cantacuzeno ed altri palamiti.404 Per volere di Gregora, Argiro ha licenziato le due trascrizioni a ridosso della messa per iscritto dei due referti. Sulla base delle caratteristiche materiali esibite si possono riferire a questo periodo l’antologia teologica Vat. gr. 1115 in cui sono confluiti numerosi autori, tra cui Niceta di Maronea, Demetrio Cidone, Niceforo Blemmida; il Gregorio di Nissa Vat. gr. 1721; la raccolta Par. gr. 940 che mette insieme opere del Nisseno e di Origene. Le trascrizioni di argomento classico-profano riconducibili a questa fase sono l’Almagesto Marc. gr. Z. 310 e il restauro del Luciano Vat. Pal. gr. 174, sebbene quest’ultimo si affacci già forse sul decennio seguente, considerate le filigrane riferibili agli anni ’60. A questa stessa fase andrà forse riferita la collaborazione con l’Anonimo G nel Plutarco Par. gr. 1672, la cui realizzazione precede di certo il 1362, anno in cui fu completata la copia Bodl. Canon. gr. 93 + Ambr. D 538 inf. da parte di Tzicandile.405","PeriodicalId":177885,"journal":{"name":"Tra i libri di Isacco Argiro","volume":"304 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2020-10-26","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Tra i libri di Isacco Argiro","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.1515/9783110697179-008","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La proposta di cronologia relativa per l’allestimento dei manoscritti copiati da Argiro è formulata sulla base dei seguenti elementi: dati materiali – principalmente filigrane –; rapporti di filiazione tra manoscritti; termini post o ante quem per la composizione di alcuni testi trascritti; collaborazione tra Argiro e determinati copisti. L’allestimento dei 33 codici finora individuati si concentra nel terzo quarto del XIV secolo, pur coprendo il periodo 1350–1380, nel quale si individuano più fasi di interesse.402 – La prima copre l’intero decennio degli anni ’50. Argiro si è dedicato principalmente ai codici di argomento teologico, ma non solo. A questo periodo si possono riferire importanti testimonianze: a cominciare da quella in cui egli si è alternato con Niceforo Gregora alla copia dei libri xxx e xxxii della Storia bizantina nei ff. 132r-155v e 156r-164v del Par. gr. 1276.403 Questi libri contengono resoconti in forma dialogica di due dispute sostenute da Gregora su argomenti dottrinari: la prima, nel 1354, con Palama al cospetto di Giovanni V Paleologo e di un vescovo latino; la seconda, in merito alla luce taborica, circa un anno e mezzo dopo, con Giovanni VI Cantacuzeno ed altri palamiti.404 Per volere di Gregora, Argiro ha licenziato le due trascrizioni a ridosso della messa per iscritto dei due referti. Sulla base delle caratteristiche materiali esibite si possono riferire a questo periodo l’antologia teologica Vat. gr. 1115 in cui sono confluiti numerosi autori, tra cui Niceta di Maronea, Demetrio Cidone, Niceforo Blemmida; il Gregorio di Nissa Vat. gr. 1721; la raccolta Par. gr. 940 che mette insieme opere del Nisseno e di Origene. Le trascrizioni di argomento classico-profano riconducibili a questa fase sono l’Almagesto Marc. gr. Z. 310 e il restauro del Luciano Vat. Pal. gr. 174, sebbene quest’ultimo si affacci già forse sul decennio seguente, considerate le filigrane riferibili agli anni ’60. A questa stessa fase andrà forse riferita la collaborazione con l’Anonimo G nel Plutarco Par. gr. 1672, la cui realizzazione precede di certo il 1362, anno in cui fu completata la copia Bodl. Canon. gr. 93 + Ambr. D 538 inf. da parte di Tzicandile.405