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Abstract
a pandemia che ha coinvolto l’intera umanità nel 2020 ha contribuito senz’altro all’introduzione e di usione di molte parole nuove nelle varie lingue e, quindi, anche in italiano: basti pensare a lockdown, droplet, termoscanner, distanziamento sociale, didattica a distanza, persino coronavirus; sono tutte parole che, prima sconosciute alla ma ior parte dei parlanti, sono in breve tempo entrate nel lessico quotidiano. A questa lista va a iunta la locuzione contact tracing con cui si indica ‘il processo di identificazione e monitoraggio delle persone entrate in contatto con un individuo a etto da una malattia infettiva (persona indice)’. Di solito il protocollo prevede che, dopo aver individuato una persona positiva a un test diagnostico, le si chieda di indicare tutte le persone con cui è entrata in contatto nelle ore antecedenti alla manifestazione dei sintomi della malattia o, nel caso di so etti asintomatici, nelle ore precedenti il test. A questo punto si procede di solito chiamando telefonicamente (o con altro mezzo di comunicazione) i contatti ritenuti “stretti”, ossia quelle persone che, essendo state esposte al contagio, potrebbero a loro volta veicolare il virus e di ondere la malattia e che, quindi, devono essere sottoposte a misure cautelative, monitorate e messe al corrente sia dei pericoli della malattia sia della profilassi da adottare.