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Abstract
Siamo i nostri conflitti in quanto l'essere figli, generati, è una condizione che ci rende uguali e unici. Lo spazio dell'umano è uno spazio precario con il quale si instaura un'incessante negoziazione intrapsichica, interpsichica e interistituzio-nale. È uno spazio che si presenta nel suo costituirsi come una narrazione appesa a eventi imprevedibili, incerti e complessi, di fronte ai quali l'individuo, se in preda ad ansie, disagi, paure, angosce, agisce difensivamente costituendosi come potenziale aggressore o vittima o isolandosi nell'indifferenza e nell'anaffettività pervasiva di un neutro altrove. La pandemia le guerre, le violenze, l'erosione del legame sociale, le disuguaglianze le catastrofi climatiche e ambientali hanno ac-cumunato l'essere umano nella vulnerabilità, di fronte alla quale necessita un risveglio emotivo capace di incontrare l'alterità nel comune destino e di attivare la cura, la speranza, la responsabilità, l'immaginazione per creare una nuova forma del mondo.