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La rieducazione ha dimostrato la sua efficacia in molti settori. Si basa sulle tecniche classiche di apprendimento motorio e cognitivo e si è evoluta per integrare nuove strategie come l’uso di tecnologie recenti, quali il supporto informatico, la realtà virtuale, la robotizzazione e la stimolazione cerebrale non invasiva che modifica l’eccitabilità corticale. La rieducazione deve idealmente essere orientata verso compiti reali, significativi per il paziente. L’efficacia degli interventi di rieducazione deve, come ogni trattamento, essere misurata individualmente e collettivamente. Le limitazioni funzionali residue devono essere valutate e, se possibile, compensate, in particolare attraverso servizi e prestazioni medicosociali, per supportare al meglio i pazienti nel loro percorso riabilitativo.</div></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"25 3","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2025-07-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Rieducazione dopo un accidente vascolare cerebrale\",\"authors\":\"A. Ruet\",\"doi\":\"10.1016/S1634-7072(25)50691-8\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"<div><div>Gli obiettivi della rieducazione in seguito a un accidente vascolare cerebrale (AVC) sono la prevenzione delle complicanze e il recupero della migliore autonomia possibile al fine di migliorare la partecipazione. 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Rieducazione dopo un accidente vascolare cerebrale
Gli obiettivi della rieducazione in seguito a un accidente vascolare cerebrale (AVC) sono la prevenzione delle complicanze e il recupero della migliore autonomia possibile al fine di migliorare la partecipazione. Il bilancio delle conseguenze funzionali dell’AVC, siano esse motorie o cognitive, richiede tempo perché esse possono essere molteplici, ma questo prerequisito è necessario per spiegarle al paziente e alle persone a lui vicine. La rieducazione mira, attraverso stimolazioni adattate ai deficit e basate sulle capacità di plasticità cerebrale, a ottimizzare il recupero funzionale. L’efficacia della rieducazione dipende dalla precocità della sua implementazione e dalla sua intensità, determinata dalla sua quantità e dalla sua difficoltà. Il piano di cura deve tenere conto dei desideri del paziente e cercare il suo coinvolgimento. La rieducazione ha dimostrato la sua efficacia in molti settori. Si basa sulle tecniche classiche di apprendimento motorio e cognitivo e si è evoluta per integrare nuove strategie come l’uso di tecnologie recenti, quali il supporto informatico, la realtà virtuale, la robotizzazione e la stimolazione cerebrale non invasiva che modifica l’eccitabilità corticale. La rieducazione deve idealmente essere orientata verso compiti reali, significativi per il paziente. L’efficacia degli interventi di rieducazione deve, come ogni trattamento, essere misurata individualmente e collettivamente. Le limitazioni funzionali residue devono essere valutate e, se possibile, compensate, in particolare attraverso servizi e prestazioni medicosociali, per supportare al meglio i pazienti nel loro percorso riabilitativo.